Favilla - 1921

R.: Ivo Illuminati- S.: Guido Clorti- F.: Aldo Lunel- Scg.: Romolo Corradetti- Int.: Linda Pini (Favilla), Paola Pò (Signorina d'Etemps), Carlo Gualandri ( ing. Cesare Ratti), Lea Campioni, Ignazio Bracci, Mimì, Gherardo Pena, Guelfo Bertocchi, P. D'Orazi, Sig. Tisci, Sig.rubini- P.: Medusa-film, Roma- Di.: U.C.I.- V.c.: 16659 del 1.12.1921.- P.v.romana: 19.2.1923- Lg.o.: mt: 1646.

TRAMA DEL FILM
Favilla (Linda Pini), dopo la morte del padre, va a vivere in città con lo zio Terenzio. Una vita nuova inizia per la giovane, allietata dalla presenza del cugino Cesare (Carlo Gualandri), un giovane serio e studente di ingegneria.

Un giorno vengono ospiti in casa di Terenzio, la signora D'Etemps (Paola Pò) e suo cognato Guglielmo, soci di Cesare. La D'Etemps, non tarda a invaghirsi di Cesare, il quale si mostra lusingato.
Favilla soffre e tenta disperatamente di sottrarre il cugino dai pericoli che si configurano. Infatti la signora D'Etemps ha posto gli occhi, più che su Cesare, sul cospicuo patrimonio del giovane. Accortasi dell'ostacolo che può costituire la tenace Favilla, la donna incoraggia il cognato a chiedere la mano della ragazza. Ma Favilla, compreso l'intrigo, affronta la D'Etemps, la quale, fuori di sè, accusa Favilla di essere l'interessata amante di Cesare.

Solo allora il giovane ingegnere comprende quanto sia ignobile l'amore dell'ospite e sincero quello di Favilla. Così, mentre gli ospiti se ne vanno per non tornare più, Cesare e Favilla si scambiano il primo bacio d'amore.

( "Bianco e Nero", di Vittorio Martinelli. Il cinema muto italiano 1921-1922. Roma, Gennaio-Giugno, 1981, n°52, fascicoli 1/3. Edizioni, Nuova Eri.)

CRITICA
Favilla ... Un ottimo insieme, una discreta messa in scena ed un'ottima fotografia non potevano che conseguire un altrettanto ottimo risultato. Fra i vari pregi del lavoro non vanno, infatti, esenti da particolare attenzione l'ottimo risalto e l'ottimo posto saputo prendere da quasi tutti gli interpreti che riuscirono in massima parte a sostenere il contenuto, disgraziatamente non così fortunato come l'insieme del lavoro avrebbe meritato, non tanto per la arida inquadratura quanto per la sua poco originale concezione, sia dal lato artistico che psicologico.

Tuttavia il ruolo di Favilla (Lina Pini) ebbe, anche nei riguardi del contenuto, degli ottimi momenti artistici, che diedero occasione al pubblico di ammirare e di apprezzare un'attrice molto convincente e sicura, capace di mettere in gioco contemporaneamente risorse artistiche apprezzabilissime e del più alto valore.
Così pure trovammo molto buoni i ruoli della Contessa (Paola Pò) e del Dottor Ratti ( Carlo Gualandri), giocati con molta naturalezza e verità; quello di Paula e di Clara ed in particolar modo quello di Gelani e del Conte Terenzio, benchè non sia stata evitata qualche piccola esagerazione...più o meno a sproposito.

Ciò che ci colpì però fu la fotografia del Lunel, al quale non possiamo a meno di rivolgere la nostra massima attenzione per rivelare ciò che di buono ha così meritatamente saputo darci non esclusa un'indiscutibile capacità inquadrativa e una indiscutibile tecnica e cura nel far rendere anche i minimi particolari ed i minimi effetti.
("La rivista cinematografica". Torino, 25 Novembre, 1922. Anno III, N° 22.La critica è stata trovata nella rubrica: "Le film del giorno".)

Favilla. Edizione "Medusa-film", per l'interpretazione artistica di Linda Pini, che ha interpretato con meravigliosa passione la parte di protagonista; è un ottimo lavoro, ricco di situazioni, con bellissima messa in scena, indovinati e appropriati interni, e curato assai bene in tutti i perticolari; ha segnato un forte record da parte del pubblico.
("La rivista cinematografica". Torino, 10 Maggio, 1923. Anno IV, n°9. La critica è stata trovata nella rubrica: "Cronaca degli spettacoli" ed in particolare al Gran Cinema Eden Maffei di Trento.)

< torna alla filmografia

 
         
carlogualandri.it - tutti i diritti riservati 2001