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Il nodo - 1921 R.: Gaston Ravel- S.sc.: Gaston Ravel- F.: Otello Martelli- Scg.: Alfredo Manzi- Int.: Francesca Bertini(la marchesa), Carlo Gualandri(il pittore), Giorgio Bonaiti(il marchese), Elena Lunda(l'amica del marchese), Rosetta D'Aprile(la modella), Isabella de Lizaso- P.: F.Bertini per la Caesar-film, Roma- Di.: U.C.I.- V.c.: 16260 del 1.7.1921- P.v.romana: 15.12.1921- Lg.o.: 1598. TRAMA DEL FILM Nel frattempo, la marchesa, stanca della brutalità del marito, in attesa della separazione che è decisa a chiedere, ogni sera si ritira nel padiglione del parco. Ma una sera, insultata dal marito, si reca dal pittore e insieme a lui decide di fuggire. Ricordando però di aver lasciato spento ogni lume nel padiglione e temendo che il marito si accorga troppo presto della sua fuga, vuole tornare a far luce, ma, la piccola amica del pittore, (sacrificandosi per amore), si offre di andare lei e, una volta arrivata nel padiglione, le da fuoco e, addormentatasi con un'iniezione fatale in esso brucia. Con questo statagemma tutti credono che la marchesa sia morta. Il marchese, poco dolente della creduta morte della moglie, un giorno si reca in dolce compagnia in una cittadina del Tirreno dove si erano rifugiati i due amanti e, incontrato il pittore, incuriosito della sua vita ritirata vuole sapere chi è la sua amica e una sera, entrato nel giardino della villa, da una finestra vede la moglie; penetra nella casa e vuol costringerla a seguirlo. Soppraggiunge il pittore, s'accende una lotta fra i due e, partito un colpo di pistola che il marchese impugnava, la pallottola spezza la corda che teneva legato il quadro che il pittore aveva fatto alla piccola amica morta e questo, cedendo, urta con uno spigolo della cornice su una tempia del marchese e l'uccide. Il pittore vorrebbe scappare, ma la marchesa si rifiuta dicendo che
la suprema verità non teme la giustizia. CRITICA "....Film di cartello e di cassetta. Difatti chi non accorre ad
ammirare la Bertini? La trama è del Ravel, trama fine ed elegante.
E la Bertini ne fu una soavissima e umana interprete, riscosse un vero
successo, un trionfo d'arte ed eleganza. Il Gualandri fu efficace se non proprio perfetto. Bene il Bonaiti.
La fotografia è stata fuori concorso curata nei suoi minuti dettagli,
certi primi piani ottimamente impostati e resi con splendidi effetti
scenici e di luce. Ammirate inoltre le lussuose toilettes dellla diva". "Più che la legge". Francesca Bertini rese con bell'arte
la figura della protagonista. Con buon esito, disimpegnarono le loro
parti: Rosetta D'Aprile, Giorgio Bonaiti e il Gualandri. La parte fotografica
abbastanza nitida e molto accurata la messa in scena. "Il Nodo" "Bertini-film". Un film che è passato nella completa indifferenza. Il soggetto, splendido se ben compreso e meglio interpretato, avrebbe fatto di questo lavoro uno di quei pochi films psicologici che il pubblico, quello vero, sa gustare ed apprezzare. Ciò non è stato. La principale colpa di tale fatto è da attribuirsi, più
che altro, al direttore artistico, il quale, meglio di tutti, mentre
il lavoro veniva girato, avrebbe dovuto vedere e ben comprendere le
non indifferenti pecche di cui il lavoro era imbastito, e portare, con
un po' più di accorgimento, quei ripari che un vero artista sa
al momento opportuno trovare per riuscire ad ottenere un lavoro splendido
sotto tutti i rapporti. Al contrario, si è venuti ad una rafforzatura
di sei quadri con una conclusione assurda e ridicola." |
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